30 GIORNI

un mese. 30 giorni. dalla seconda terribile scossa.
non sembra che sia passato così poco, 39 giorni dalla notte del 20 maggio, 30 giorni dalla mattina del 29 maggio. a chi ha vissuto questi attimi, secondi lunghissimi che hanno segnato la vita per sempre sembra passato un tempo quasi indefinibile.
solo venerdì scorso al pub con un amico di camposanto ci siamo resi conto che solo un mese era passato, solo 30 giorni, un tempo che ci è parso lungo ed interminabile. come se invece del canonico mese fossero passati anni e fossimo entrati in un'altra epoca o secolo.
perchè la nostra terra prima fertile, ridente, produttiva, tradizionalista, allegra ora è spezzata, ferita.
su internet ho letto post e commenti di persone che hanno l'emilia nel cuore e non solo chi ci è nato e abita in questa terra, ma anche chi ci ha passato "solo" un periodo della sua vita o chi ci si è trasferito e la chiama casa, chi ricorda pomeriggi passato a mangiare le tigelle a casa dell'amico universitario, chi si ricorda gli anni universitari fra risate e aperitivi nei bar della piazze. perchè l'emilia e gli emiliani entrano sempre nel cuore, con il loro dialetto, la loro vitalità, la quotidianità fatta da semplici persone, di paesini piccoli e ospitalità calda e famigliare.
quelle scosse ci hanno cambiato e hanno tolto la sicurezza della nostra casa, ci hanno ferito nel cuore perchè vedere la tua terra devastata, i paesi vicino crollare fa male, ci hanno fatto provare ansia e paura.
e anche se ancora un pò d'ansia e paura non ci lasciano, anche se ancora abbiamo nella mente vividi ricordi di quei secondi, ci siamo rimboccati le maniche e dati da fare....
....perchè parmigiano, lambrusco, mortadella e salame mica si fanno da soli!

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