SANCTUM ...santo chi impedirà un altra cagata simile

da poco abbiamo approcciato la vita cinefila skyderiana con un'offerta che varia da grandi e/o interessanti film come The Iron Lady, fino a emerite cagate.
ed oggi vi parlo di un'emerita cagata che abbiamo visto per ragioni tutt'ora a me sconosciute.
SANCTUM, secondo la didascalia di sky diretto da Cameron (un ottimo motivo per evitarlo), in realtà è diretto a l'oscuro regista Alister Grierson.
tratto dalla drammatica esperienza dello sceneggatore, che rimase intrappolato in un sistema di grotte subacque.

avete 16 anni e non sapete come cappero passare l'estate? perfetto, invece che seguire la banda di amici sbronzoni e piazarvi in spiaggia a fare quello che qlc 16enne sano di mente farebbe, ovvero andare a gnocca, voi seguite invece il paparino sub-speleologo dittatore.
è così che il 16enne protagonista si ritorva in Papua Nuova Guinea, non per andare a gnocca, ma all'interno di una delle grotte più grandi del mondo, Esa'Ala, sotto gli ordini del dispotico babbo che si è messo in testa di trovare il punto di accesso fra la grotta e il mare. roba d'interesse immenso per la popolazione internazionale e per la scienza.
a seguirlo un gruppo di pazzi infoiati amanti del vivere sottoterra e un ricco avventuriero sponsorizzatore del tutto che per farsi figo agli occhi della fidanzata se la porta nella grotta. alzi la mano quale donna non sarebbe estasiata nel darla ad un riccone per finire non in spiagge tropicali ma a qlc centinaio di metri sottoterra?
appena tutti i protagonisti sono al campo base della grotta, la prima ci lascia le penne, il padre, in un perfetto quanto banale conflitto amore/odio, dà la colpa al figlio che non ha portato non so quali bombole al campo base quando glielo chiese 6 ore prima....
in tutto questo gli speleologi non sefuono il meteo di studio aperto preferendo le ipotesi di eminenti centri di metereologia internazionali che prevedono una tempesta di lì a tre giorni. peccato che se avessero ascoltato studio aperto e gli allarmi di gabrielli si sarebbe chiuso qua il film.
infatti come nelle migliori tragedie la tempesta (perfetta presa in prestito da clooney) arriva in anticipo, non solo, con una forza e impeto tale che non dà il tempo di risalire in superficie bloccando i nostri eroi nella grotta.
il lusso di cercare il punto d'accesso al mare diventa l'unica salvezza ed inizia un viaggio della speranza fra immersioni subacque e scalate stile cliffhanger che scassa i maroni in modo assurdo, dopo 30 minuti inizi a tifare perchè uno affoghi, uno incastrato nella corda la tagli e si schianti, un altro decida di imolarsi e suicidarsi, due combattano all'ultimo sangue finchè come in highlander ne rimarrà uno solo.
e va proprio così.
durante la ricerca del passaggio (che potrebbe esser grande quanto un pallone da footbal, ma nessuno ci pensa) il rapporto padre figlio si rinsalda con l'aiuto della poesia preferita della madre scomparsa, che viene recitata durante una scalata senza corda a mani nude fra due pareti di roccia (commovente.....), ma la ritrovata complicità è destinata a non durare. il padre viene gravemente ferito nello scontro finale con il terzo sopravvissuto e mentre quest'ultimo scappa fottendo una bombola d'ossigeno, il figlio esaudirà l'ultimo desiderio del padre affogandolo.........no comment.
alla fine come già detto ne rimarrà solo uno, il figlio, che anni dopo forse sotto consiglio dello psichiatra da cui è in cura scriverà, sceneggerà e porterà sugli schermi il drammatico evento con un intento sadico.

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