le insidie del parco amendola - non calpestate le ombre

In una calda serata estiva decido con la mia cugi di andare a bere una birra nella birreria del parco di fianco a casa mia, nella vana speranza di prendere aria..... Appropiateci della birra ci dirigiamo verso una delle panchine sottoforma di blocchi di cemento cilindrici. Mentre ci alterniamo nel sorseggiare la birra e spruzzarci di anti-zanzare iniziamo a goderci la serata senza sospettare minimamente che posto persicoloso e irto di insidie sia il parco. Prima un essere umano in miniatura (detto anche bambino) in sella al suo bolide di acciaio lanciato verso la libertà non vede, nascosta nell'ombra, una delle panchine e ci si stampa contro capottandosi... Dei ragazzi li vicino rimettono in piedi il fanciullo, la famiglia accorre e inizia a visitare dal cima a fondo l'erede in puro stile c.s.i. - caduta in bici, nel mentre ancora assorti dall'ispezione in corso, dietro di noi iniziano a levarsi delle urla, girandoci vediamo che due madri stanno litigando e ascoltando attentamente ci pare di capire che i dolci e innocenti figlioli si stavano allenando alla boxe o a smackdown. Dopo un momento di calma un ragazzo si avvicina chiedendoci come si scrive "e-mail", sospettiamo che sia il tentativo di attaccare bottone, invece appenna abbiamo sfatato l'arduo quesito il giovane ringrazia e torna dagli amici. Segue un altro momento di tranquillità rotto da due ragazzi in sella un tandem (coloro che avevano prestato i primi soccorsi al bimbo). Girovagando allegramente in mezzo alla gente e immemori della lezione del picciotto, a tutta velocità passano dove l'ombra nasconde un trappola (credo si trattasse di un porta-biciclette......), cappottandosi e disegnando un arco perfetto nell'aria... Dopo di ciò decidiamo di non rischiare oltre e ben attente a non calpestare ombre tentiamo di uscire dal parco illese.....

toto-tatuaggi

Durante la pausa pranzo, ebbene si anche noi operose fatine e maghetti la cui missione è far avere agli allegri abitanti dell'afosa modena e provincia luce, acqua e gas nelle loro abitazioni, pranziamo. Dicevo, durante la pausa pranzo un collega inoltra il sentito tema dei tatuaggi, da chi vai? cosa ti sei fatta o ti farai? quanto costa? ecc. ecc. Da qui il passo è breve per scatenare un dibattito lungo un pomeriggio..... Ma andiamo con ordine. Durante il pranzo fra maccheroni, salsiccie, pasta fredda e via dicendo vengono esplicati i futuri tatuaggi appartenenti rispettivamente a me e a un collega. Questo giovane ha avuto l'eclatante idea di tatuarsi una carpa koi, ovvero per i plebei come me la carpa di Sampei (per capirci meglio), naturalmente vedendo il disegno merita, anche se quelle di Sampei sorridevano di più. Si inizia a discutere se sarebbe più bella a colori o in bianco e nero e come tester usiamo il barista che ne ha una simile tatuata sul braccio (vi giuro che non immaginavo che fossero così gettonate). Con ancora questi amletici dubbi in testa ci dirigiamo verso il luogo di lavoro, conosciuto attualmente come forno (per ovvie ragioni). Mentre riprendiamo le attività lavorative il dibattito prosegue come se nulla fosse e dal cappello delle idee salta fuori la collega Emi che vorrebbe un tatuaggio di Eros, l'amico nudo della nostra mitica Pollon, che spara stelline dalle mani. Inutile dire che c'è stata un'ovazione seguita dalla famosa canzoncina polloniana con balletto incluso "sembra talco ma non è, serve a darti l'allegria!!!". Tutto ciò dimostra che siamo proprio figli degli anni 80....

sms

venerdì sera, sms da una amica:
...sai quando è una merda essere donne a parte quella volta al mese?
quando ti si scioglie il gloss nella borsa e le tue chiavi di casa sono peggio dei big babol e luccicose...
Grande Ce'

Una amica mi ha fatto presente nei commenti un altro caso simile, lo riporto..

e lo sai anche quando lo è?? quando sei una fumatrice e butti iavvertitamente la cicca nella borsa mentre sei in stazione dei treni e vuoti disperatamente per terra tutto e dico TUTTO il contenuto della suddetta borsa in mezzo a un centinaio di persone che ti osservano come se fossi pazza sperando che nulla prenda fuoco e la borsa non ne risenta.....
claudia23 giugno 21.48
(http://lechatnoir31.spaces.live.com/)

dopotutto domani è un altro giorno

Nel mio ufficio stile open space "de no' altri", ovvero un mega stanzone con grandi scrivanie con sopra 4 pc ognuna abbiamo la fortuna di avere Nostra Signora Delle Generiche. Questa entità proveniente dal profondo sud è colei che tutto sa e tutto può sulle pratiche chiamate gereriche gestite dalla nostra congrega di volontari. Noi umili lavoratrici cerchiamo di applcarci a risolvere i problemi sui contratti dei clienti e incappando sempre in casini assurdi, fatturazioni errate e altro. Per sbrogliare la matassa ci rivolgiamo alla nostra responsabile, la quale ha pure lei momenti in cui non sa che pesci pigliare. Ma LEI, la sola Nostra Signora Delle Generiche va avanti imperterrita, capitanando 2 pc contemporaneamente, ostacolata dal "mause" (come si dice dalle sue parti...) che non sono veloci quanto lei. Ma non contenta di tutto ciò prende a mano un altro pc aiutando una bimba sperduta e appropiandosi della sedia della sottoscritta lasciata vuota per andare a ricevere istruzioni..... Recadomi presso la mia postazione per prendere il cellulare in un attimo di pausa, mi sento ingiungere l'invito a non osare pretendere la mia sedia da lei usata.... io altrettanto gentilmente la invito a visitare un luogo dove molte persone quotidianamente vengono spedite.......
Alla fine di questa giornata mi avvio verso il mio letto come Rossella O'Hara si dirige verso lo scalone sospirando e ripetendosi, piena di speranza: Dopotutto domani è un altro giorno......... tarittara tarattara tarattaraaa.......

rimborso spese, questo sconosciuto....

Dovendo frequentare un corso di formazione a Bologna, in grado di ridurti come "un rimasto" (espessione preferita fra il gruppo di lavoro), o anche come un tossicomane all'ultimo stadio, abbiamo spese di vitale importanza per la nostra soppravivenza (caffè, pranzo e autobus) da sostenere. La nostra casa-madre (intendo coloro per cui lavoriamo) ci assicura un rimborso spese a patto che noi presentiamo la prova dello scontrino. Si! Esattamente quel minuscolo pezzetto di carta che appena usciti dal bar gettiano meticolosamente nel primo cestino che incontriamo o smarriamo nelle profondità sconosciute e insondate delle borse per ritrovarli anni dopo sotto forma di reperti archeologici... Parliamo subito dei complessi che ti assalgono e ti fanno controllare 20 volte se hai tenuto lo scontrino o il biglietto del bus, ma lo sanno lo stress a cui siamo sottoposti per fare ciò??? Chiamo a testimone il mio neurone Paco...
Già mi ritrovo a Bologna all'alba delle 8 e mezza e unico pensiero che ho in testa è il caffè (sarei disposta anche a pagarlo 5 euro a quell'ora pur di avere la mia dose....) e mi devo ricordare di tenere lo scontrino???? Vi tranquillizo, li ho già smarriti tutti. Dopo abbiamo l'impresa dell'autobus, mi raccomando anche qua di conservare accuratamente il biglietto e in ciò Paco è stato efficiente (il caffè ha fatto effetto..), salvo i casi in cui i poveri biglietti da noi riportati accuratamente a casa vengono intercettati dalla madre superiore e buttati via....(successo a un mio collega con l'abbonamento.....). Poi arriviamo al pranzo ma li ormai il più è fatto e sai già che conserverai con cura assoluta la prova che tu hai consumato il pasto...
Ora che tutto è compiuto e tu sei ancora il felice possessore degli scontrini sopravvisuuti non rimane che compilare il modulo, il quale deve essere presentato di 5 giorni in 5 giorni, ed ecco che il povero Paco deve dividere gli scontrini e i biglietti.... Unica felicità è che il venerdì dalle 9 alle 10 basterà presentare i moduli con gli scontrini attaccati e ti rimborseranno immediatamente le spese..... spero.....perchè il conto piange.....

invito a cena con cinghiale

Sempre a Genova, teatro quasi preferito delle mie avventure assurde, mi ritrovo caldamente invitata a casa di un amico a mangiare il cinghiale...ovviamente accetto da buona carnivora quale sono. Allegramente in ritardo, per capirne il motivo riporto al blog "week end a Genova con compleanno incluso", durante il tragitto in auto uno degli autoctoni del luogo, identificabile col nome di Lus, continua a interrogarsi con fare filosofico sul fatto di mangiare cinghiale a fine maggio... Arrivati a destinazione la prova per guadagnarsi le cibarie è salire le scale, sembra facile ma l'impresa si presenta piuttosto ardua, per chi ha più o meno la mia età può capire l'entità dell'avventura paragonandola alla salita delle dodici case dei Cavalieri dello Zodiaco.... Giunta senza fiato e quasi trascinandomi alla meta, dopo le presentazioni alla famiglia, mi siedo a tavola pronta a mangiare. Durante la cena il nostro magnifico ospite da il via a una sequela infinita di brindisi "alla PATATA!!!!!" urlando per la casa e fuori dalla finestra seguito a ruota dal padre e dall'amico invitato, conosciuto come Ale, mentre io continuavo a mangiare e Lus mi chiedeva ripetutamente se le chiavi dell'auto del fratello Ale erano al sicuro nella mia borsa. Ad un certo punto spunta il fratello del nostro ospite che azzanna il consanguineo chiamandolo amichevolmente (è un eufemismo..) Napoli consigliando di darsi una calmata....inutile.... La madre sconvolta dalla famiglia si preoccupa della mia opinione (gentile signora già avevo visto il suo bimbo insieme al compagno ubriachi.....nessuna novità) e Ale, in balia del vino, si chiede dove mi ha portato...... Sentendo ciò mi rendo conto che il limite è stato raggiunto e con abile mossa ho schivato i due avvinazzati, mi sono avvicinata alla giacca, frugato velocemente nelle tasche e appropriata delle chiavi nascondendole in borsa....

orfana del topo-ombrello

Ieri mattina mi sveglio di buon ora (praticamente l'alba, gli uccellini non cantavano ancora....) e naturalmente piove, come da due settimane a oggi... Intravedo una nota positiva nel cielo grigio pluvioso che mi permette di usare l'ombrello nuovo conquistato duramente con i punti dell'Esselunga...l'ombrello di Mickey Mouse. Splendido manofatto con stampate le vecchie vignette in bianco e nero del topo di Walt Disney. Arrivata alla sede lavorativa le colleghe notano l'accessorio nuovo e commentano positivamente, ormai verso Bologna (sede dell'ostica formazione alla quale ci sottoponiamo stoicamente da diversi giorni) iniziavo a stimarmi per essere la proprietaria di questa meravigliosa opera. Mentre aspettiamo pazientemente l'autobus, seduta leggendo il giornale appoggio vicino a me l'ombrello per non bagnarmi. Assorta nella lettura dei cervellotici giornali gratuiti che trovi nelle stazioni non mi accorgo dell'approssimarsi del bus n.39, i colleghi mi riportano alla realtà e con un perfetto e agile carpiato doppio in rovesciata salgo, timbro e mi risiedo immergendomi di nuovo nella avvincente lettura. Torno in me in tempo per la nostra fermata e allegramene scendo, accorgendomi che piove e sarebbe d'uopo aprire il mio sublime topo-ombrello!!!! ........ma dov'è????? oddio l'ho lasciato sull'autobus! Ripeto il carpiato prima che l'autista sgommi via, lasciando i colleghi a chiedersi se il mio cervello si sia annacquato per la troppa pioggia e controllo dove ero seduta ma nulla...... Mestamente scendo e riferisco l'accaduto alle 7 paia di occhi che mi fissano alibiti. Ho dimenticato l'ombrello in stazione alla fermata.... Subito mi porgono le più sentite condoglianze per l'improvvisa perdita da me subita (mi ero già affezionata e stava già a cuore anche agli altri), il benvenuto nel club di coloro che predono ogni cosa da parte del giovane distratto del gruppo e la realista che mi assicura che al ritorno ne troverò 8 e posso pure scegliere... Afflitta dalla perdita subita mi faccio coraggio e affronto la giornata lavorativa. Dopo ore davanti a un pc, come un moderno pollicino ritorno sui miei passi e con cuore ricolmo di speranza vado sul luogo del delitto....ma siamo seri e pratici figuariamoci se lo trovo.... Sempre con la mente annebbiata dal dolore lancinante inizio a farneticare su uffici di oggetti smarriti e gentili personaggi che vedendo un ombrello smarrito lo consegnano a chi di dovere, quando i vaneggiamenti iniziano a farsi preoccupanti la realista mi schiaffeggia idealmente riportandomi sulla retta via....

piggy party..il rapporto

Dopo preparativi, annunci, pierre....ecco finalmente arrivato, atteso come il natale o le vacanze estive, il Piggy Party! La serata inizia con il ritrovo a un pub vicino a Ca' de Cort, dimora campagnola di tal Cort, in cui vedendo noi come reduci da venerdì sera, chi con la bruschetta davanti, chi con un thè, chi con una piada leggera, e nessuno che ha il "coraggio" di ordinare una birra, ci prepariamo alla disfatta finale. Arriviamo, natulamente in ritardo, al luogo X e veloci come coguari iniziamo a allestire i punti bar, appendere cartelloni e la sagoma suina partorita dal nostro genio nelle sere precedenti, attaccare la birra alle spine e cercare di farle funzionare seguendo fedelmente (come no....) gli ordini dei due direttori d'orchestra: Mr. Odo-omnipresente e Stracuzzi Jr in linea dal parcheggio che scruta l'orizzonte in attesa. Non scordiamoci la presenza di Osvaldo che viglia serio e attento, sopra il lettore cd, sul corretto andamento della festa. Ecco che la bassa manovalanza, ovvero io, la samaritana Claudia, la temeraria Vale (era sola in un punto bar....), il bancario Treppo ci troviamo alle prese con fare cock-tail, spillare birre, ricaricare il ghiaccio assaltati dalla folla.... Verso le 3, Mr Odo decide di dare atto a una delle sue immancabili performance ed ecco che con fare deciso passa dietro al bancone, si carica sul suddetto e lo percorre tutto gattonando stupendo la folla in attesa del loro cock-tail e che, nella migliore imitazione della più famosa scena di Harry ti presento Sally, inzia a chiedere "voglio quello che ha bevuto lui!!!!" Dopo questa imperdibile scena le due bariste si trasformano magicamente in crocerossine e riportano a casa uno dei personaggi chiave della serata, chiedendosi (o almeno io me lo chiedevo) come poteva avere bevuto tanto stando fuori e mai al bar..... Ma come la storia insegna mai pensare male, perchè il poveretto ha scoperto, il giorno dopo, che alla tenera età di 30 anni si è ammalato di varicella......

come trovare lavoro in 10 giorni

Anche a me è toccata una madre, gioia e dolore di tutti noi. La mamma in questione da qualche tempo è presa dalla soap opera di turno dal travolgente e invitante nome di "Tempesta d'amore" (Sturm der Liebe, in lingua originale). Questa soap merita qualche nota di benemerenza: vanta la nascita nella silvestre baviera tedesca e discendenze, si suppone, da Un medico fra gli orsi, in breve tempo riesce a districare una trama tale da raggiungere i cugini americani Beautiful e Sentieri dei giorni nostri, tra figli ritrovati, paternità nascoste, morti con i classici ritorni dall'aldilà, maternità incerte, matrimoni negati, amori nascosti, tragedie personali...in quantità tali da ammirare l'impegno o la dissennatezza degli autori. Questo teutonico sceneggiato ha come corice, oltre che i folti e lussireggianti alberi, laghi che rispecchiano il cielo e montagne dolomitiche, un hotel a 5 e se possibile di più stelle dal magniloquente nome Furstenhof (chiedo perdono per la mancanza della umlaut) e viene trasmessa verso le otto durante la cena. Lasciando la critica ad un altro possibile futuro intervento, questa sera notando un nuovo personaggio chiedo delucidazioni alla genitrice, vengo messa prontamente a conoscenza del suo status di nipote del proprietario del hotel e di nuovo acquisto del personale non è dato sapere meglio in quale veste. Dopo alcuni secondi espongo la mia tesi sul fatto che non si tratta di un hotel, ma di un ufficio di collocamento che trova una nicchia per ogni anima sperduta che sopraggiunge nelle sue terre. A sostegno della tesi ecco qualche esempio: una giovane arriva in vacanza per rimembrare la nonna da poco deceduta dopo tragica malattia (strano???) nel luogo dove lavorò durante la giovinezza che ella amava ricordare, pochi giorni dopo viene assunta come aiuto cuoca, si scoprirà in seguito che la nonna fu sedotta dal fontatore della lussuosa locanda e fuggendo per nascondere il fattaccio diede alla luce una erede; la sorella del direttore di sala sopraggiunge, dopo studi nella lontana Inghilterra, a trovare il parente ed ecco che celeremente viene a lei offerto il posto di direttrice di hotel da dividere amichevolmente con la nipote di una delle cuoche che ha rubato e imbrogliato (mancava giusto l'omicidio) per ottenere l'ambito posto ma che nessuno si è sognato di denunciare o licenzare dopo la raccapricciante e sconvolgente scoperta, il fidanzato rifiutato della figlia del proprietario trova il suo eden come dottore dell'hotel e di tutto l'alemannico paesello, l'immigrata proveniente dal South Africa immediatamente assunta come assistente del sopracitato medico dopo un breve corso di massaggi ecco che viene collocata come nuova fisioterapista dell'hotel. E questi sono solo alcuni esempi. Invece di impazzire inviando cv ovunque e passare ore su internet a caccia di annunci perchè non fare armi e bagagli e partire per il paradiso del lavoro, la terra promessa delle professioni, dove non importa quanto e cosa hai studiato o se hai esperienza o meno, ma preme la tua storia con un contorno di sogni irrealizzabili, un tono di compatimento e gli occhi del gatto con gli stivali di Shrek.

week end a genova con compleanno incluso

Siamo al venerdì sera, preparazione per la serata. Io pronta in anticipo che inizio a spronare coloro che mi danno alloggio incoraggiandoli a vestirsi......e li iniziano a vedermi come una classica paziente mamma italiana, cosa che non sono, nè mamma nè paziente..... I primi geniti sono i due giovani che mi offrono alloggio, uno dei quali il festeggiato, che iniziano con la domanda temuta da qualsiasi uomo: cosa mi metto? Conoscendo i miei polli e in quanto essere femminile e quindi più intuitiva e intelligente mi ero già preparata le risposte durante le 3 ore di treno che mi ero fatta. Ma naturalmente i due sono molto protagonisti e vanitosi e non si accontentano della mia già esaustiva risposta, uno dei due mi pone l'amletico dubbio la giacca o il gilet alla Justin Timbarlake con la cravatta? L'altro camicia bianca con jeans chiari o scuri? ma per nulla intimorita rispondo pronta e sicura, salvo poi dovermi trovare fra scegliere la cravatta giusta, l'insicurezza data da una camicia bianca, con il problema "non ho camicie nere e il bianco mi da la sensazione che mi sbatta", altri due candidati a figli appena arrivati, uno che lamenta fame e l'altra che si deve cambiare... In questo momento saremmo già dovuti essere al luogo di incontro... Lascio il problema cravatta irrisolto, alla fine una classica nera è perfetta e ci si può arrivare da soli, mi dirigo verso il problema esistenziale del bianco con una proposta perfetta, lancio la figlia in bagno a sistemarsi, e il festeggiato dopo aver scelto la cravatta a pettinarsi, tranquillizzo l'affamato e chiamo in soccorso l'amico savonese che girava per la casa.... Raggiunta la porta mi sembrava di stare per raggiungere la vetta dell'Everest, ma ecco che questi 4 maschietti in un attacco tutto al femminile degno di una liceale americana prima del ballo di diploma, intonano in coro "facci la foto prima di uscire". Qua propongo una menzione d'onore alla figlia che sfrutta questo imprevisto e si infila orecchini e gioie varie, lasciando il trucco al bagno del cinese verso cui eravamo diretti con il comodo ritardo di soli 30 minuti.... Pare però che per foto intendano un servizio fotografico degno di una top model, e per incoraggiarli a muovere il sederino lancio l'esca sotto forma di involtini primavera e riso al curry... Miracolosamente arriviamo al cinese, per fortuna si trova sotto casa e inizio a intravedere una speranza di riuscita della serata. Dopo 2 ore di involtini, spaghetti di riso, curry,pollo fritto, carne alla piastra, grappe, torta alle nocciole (classico dessert cinese, l'Imperatore ne va matto) e 10 bottiglie di vino con le quali abbiamo esaurito le riverve della rifornitissima cantina a disposizione, paghiamo i nostri 150 euro di conto (siamo giunti alla fine della cena in 12 persone) e ci dirigiamo verso la seconda tappa: il luogo dove balliamo...... Per trovarlo chiuso.... tentiamo la seconda scelta....chiusa pure quella... Nel panico mi siedo su un motorino e pondero il motivo di questa scelta di chiusura al venerdì sera.... ponendo la questione al gruppo deduciamo che potrebbe essere colpa del capo del Vaticano in visita il giorno dopo a Savona e con programma di angelus a Genova per domenica.... ok...cosa c'entra con la chiusura dei locali il venerdì sera??? mah??! Risolviamo la questione iniziando a girare per i caruggi genovesi, in su e in giù,in lungo e in largo che l'Everest è una passeggiata al confronto, in cerca di un bel locale...... Trovatolo ci accomodiamo al suo interno, stanca, stravolta e ormai con la sopportazione al limite chiedo al barista un qualcosa con gradazione alcolica sui 90 gradi.

primo giorno di lavoro

cosa dire..... come dirlo...... semplicemente non ci sono certo dei sommi geni a lavorare a meta.....arrivo in perfetto orario alle 7 e 45 come da contratto, mi reco alla reception, che il suo compito è indirizzare le persone, comunico alle addette (ben tre!!!!!!) che sono la nuova assunta alla sezione gestione clienti e mi hanno detto di recarmi da loro....mi osservano come se avessi annunciato di possedere dell'antrace e di stare per spargerla in tutta la meta e scioglierla nelle condutture dell'acqua. Mi dicono "con chi dovresti lavorare?" ...non ne ho idea, ti ho apunto detto che me lo dovresti dire tu!!! ma lo comunico tranquillamente, sono le 7 per tutti e spiego che ho solo fatto un colloquio con il sig. Pancino (si si chiama così....) e loro mi dicono come illuminate da una nuova idea "si! fa parte dell personale...." .... inizio a dubitare delle loro facolta mentali perchè questo pensiero è stato prodotto da 3 persone con un cervello in comune, forse sono le lontane cugine umane di Qui Quo e Qua e possono pensare solo mettendo insieme i loro cervelli.... vai a sapere..... fatto sta che mi tocca aspettare nell'atrio senza sedie per 15 minuti finchè una del personale non arriva.... fin li nessun problema, può capitare, ma quando da ciò dipende il tuo orario di uscita cioè se marchi il badge alle 8 come infine è successo alla sottoscritta dolce e tenera giovane, ti tocca stare 15 minuti sola in ufficio per recuperare il tuo ritardo!!!!!!!!!!!!!! il problema che io non ero in ritardo, ma loro lo erano!!!!!!!!!!!!!!!!!! e cosi ho passato bene 15 minuti osservando attentamente il soffitto, da sola.... uno potrebbe dire che potevo lavorare ....si certo, ma il problema è proprio quello....partite le responsabili se inizi una pratica e hai un problema, il programma non salva se non la concludi...quindi hai lavorato per nulla.....

mail stile armageddon

L'altro giorno come al solito accedo alla mia posta, con quella sensazione di trepidante attesa, eccitazione e impazienza che precede l'apertura della pagina nella quale ognuno di noi è certo di trovare la sua risposta ai propri dilemmi o desideri: una stupenda offerta di lavoro, la dichiarazione via etere da parte della cotta del liceo per cui risultavi invisibile ma che ti ha rivisto per strada e non ti riesce a scordare e ti vuole, l'annuncio che hai vinto un viaggio in un paradiso terrestre...... Nulla di tutto ciò.
Invece trovo una mail in stile apocalittico, avete presente il tipo? se usate i fazzoletti di carta potreste avere il cancro al naso, o che vi avverte di una truffa assurda che nemmeno la squadra di Mission Impossible capitanata dal Tom Cruise super figo con l'aiuto di Harry Potter, affiancati da Darth Vader riuscirebbe a ideare e mettere in pratica.
La mail odierna recita di un'imbroglio subito dalla amica che la invia in uno dei locali più in vista di Modena..... Conoscendo il locale e uno dei proprietari inizio a leggere... E rimango semplicemente alibita, questa giovane sosteneva che avevano speso un pò troppo, che sullo scontrino non erano indicate i nomi delle bevande, tipo: thè, vino... (vorrei sapere in quale locale le indicano? Di solito vedo scritto bevanda o bar, tutto al più birra o caffè), che secondo i loro presunti conti gli avevano fregato 10 euro, che il proprietario, interrogato sui prezzi in stile alunno alla lavagna, aveva negato l'esistenza di un menù e che dopo tutto ciò di era rifiutato di fare conti separati (che li non fanno e c'è pure il cartello che ti avvisa!!!!!!!!).... SI era molto lunga. Il problema è che mi sono sentita in dovere di rispondere alla amica, spiegando che mi pareva strano e ho discusso le mie obiezioni... grave errore! E' iniziata una sequela infinita di mail che tentavano di convertirmi sulla buona strada, peccato che lei in questo locale ci fosse stata una volta e io ci vada spesso, da parte di questa novella paladina dei poveri clienti che escono alla sera nei locali VIP anche se fanno fatica a arrivare a fine mese .Primo punto su cui obietto, il menù esiste!! C'ho le prove, esattamente come Libero del Ciclone aveva le prove dell'esistenza di dio. Poi faccio notare che sono andati in uno dei locali un pò in vista e se si ordina il Greco di Tufo non si spende proprio poco poco o il prezzo con cui lo vendono in coop. Ma nulla! Non serve. Il proprietario pare sia stato scortese....tento di sottolineare il fatto che se uno che ha 2 locali aperti dalle 7 di mattina alle 2 di notte, e viene distolto dai proprio doveri per spiegare uno scontrino,forse gli può un pò scocciare, e se mentre cerca di capire dove sia il problema per vedere come procedere, le persone lo interrogano sui prezzi delle bevande e gli fanno la lezione di matematica con i prezzi presunti, accusandolo di provare a ricamarci sopra, richiedendo infine il menù, credo che nessuno sia in possesso di tanta pazienza... La soluzione era molto semplice: dal tavolo su cui erano seduti ci si alzava e si andava verso quella magica scatola con i tasti dai quali escono strani biglietti con numeri e somme e si chiedeva al cassiere, pare che sia assunto per fare ciò, senza fare il primo grado alla cameriera prima e al proprietario poi. Dopodichè nell'intimità del proprio tavolo si raccoglievano i soldi e si consegnavo alla cameriera o alla cassa.
La mail del giorno seguente avvertiva gli ignari contatti delle quasi sicure malattie o problemi salutari poteva causare la red bull assunta di dosi eccessive, fra cui le allucinazioni riportate dai soldati americani in Vietnam causate da sostanza allucinogena contenuta nella bevanda oggi prodotta..... Non me la sono sentita di ribattere, non avevo tempo e non bevo red bull, nè coca colo o altre cose simili.
Anche se credo che le multinazionali siano l'Impero del male di Star Wars, premesso che qualsiasi bevanda assunta in dosi eccessive, fatta eccezione per l'acqua, causi problemi di salute, e affermo di essere una sostenitrice di Darwin (se ti auto-elimini migliori la specie umana, vince il più forte o il più intelligente) mi viene da ritenere un pò sospetto che in tutto il mondo una bevanda che è composta dal 90% da ingredienti che causano malattie, problemi gastrici, allucinogeni, dipendenze in stile eroina sia commercializzata come se fosse acqua, anche perchè a livello commerciale sarebbe un tagliarsi le gambe da soli. O forse viviamo nella cittadina di South Park dove tutto è estremizzato??? Avvertitemi se è così non vorrei essere Kenny!!!!

legge del contrappasso secondo le fs

Con la scusa del ponte del 25 aprile ne approfitto, passo a Genova a fare un saluto agli autoctoni. Oltre ogni mia immaginazione riesco a partire e a tornare col treno in orari perfetti... Completamente drogata dal mare e dal sole, rifletto e prendo la stoica decisione di ritentare il viaggio per il ponte dell'1, mi era andata bene col treno la prima volta. Ma già all'andata avrei dovuto avere qualche sospetto. Parto con il classico treno regionale con cambio a Alessandria, naturalmente perdo la coincidenza per un minuto, ma non sono sola, insieme a me rimasti a piedi nella fredda e inospitale stazione di Alessandria ci sono: due ragazze e un padre con due eredi... Unendo le nostre forze approcciamo il capo treno dell'eurocity per Genova Brignole, unico treno possibile per evitare di restare 3 ore ad aspettare in stazione il prossimo regionale e arrivare a notte inoltrata... Forse intimorito o forse impietosito o il fatto che tanto non ci guadagnava nulla ci fa salire senza pagare la differenza di prezzo. Gongolandoci nella nostra fortuna di fare l'ultimo tratto di viaggio nel lusso (dopo il regionale era puro lusso!!!potevo stendere le gambe e avevo un tavolo con le prese elettriche) senza spendere altri soldi e arrivando pure allo stesso orario del regionale che avevamo perso, non riflettiamo sulle future implicazioni di quella svolta del destino.... Infatti Trenitalia è come l'Inferno dantesco, esiste una legge del contrappasso, detta anche la montagna di sfighe che mi sono cadute addosso oggi nel viaggio di ritorno....
Arrivo in stazione con largo anticipo sul treno che volevo prendere e ho tutto il tempo di fare il biglietto, ma scopro con sommo piacere che i posti su tutti i treni prima delle 4 sono esauriti e non vendono il biglietto neppure per stare in piedi o per attaccarsi in stile uomo ragno ai vagoni... La scelta si riduce a due opzioni: partire alle 4 o alle 6, decido per le 4... Mi preparo alla lunga attesa di 2 ore in stazione, mezz'ora prima della partenza salgo sul treno che stava in attesa già da un ora e mentre mi sistemo faccio tutti gli scongiuri per evitare i ritardi. Cosa che scopro totalmente inutile perchè 15 minuti dopo il presunto orario di partenza siamo ancora fermi, con la massima tranquillità arriva il capo treno che ci dice che il binario è rotto, il treno deve fare marcia indietro per cambiare binario e partire.... ma se il treno è lì da un ora non ve ne potevate accorgere un po prima????? Ovviamente ho perso la coincidenza.... Superata questa immensa difficoltà di cambio binario (non era carino interromperlo durante l'operazione), mi avvicino al capo treno, facendo appello al suo buon cuore, spiego la difficile situazione in cui mi trovo, mi aiuto mimando la tragedia perchè non potevo fargli i disegni per aiutarlo a capire e usando un linguaggio semplice.... funziona!!! Nel giro di pochi minuti mi trova la soluzione, proprio comoda: prendere un regionale da Alessandria a Piacenza e da lì aspettare il regionale che partiva da Brignole alle 6...........semplicemente assurdo. L'idea di voler arrivare a casa presto era partita da mia madre, la sig.ra senza logica che come scusa aveva usato il fatto che non si sa per quale strana influenza astrale far partire la lavastoviglie dopo le 9 e mezza non le aggrada molto....
Ma in tutto ciò non ero sola, tenendo aggiornata una amica sulle mie sfortune si scopre che pure il ragazzo è su un regionale in stile carro bestiame che è in ritardo di 50 minuti, il fato per farci coraggio ci permette di scambiarci il 5 virtuale via sms nella stazione di piacenza, mentre io stavo salendo sul mio treno lui arrivava con suo nella speranza di raggiungere la sua meta.... la lunga strada verso casa.....

siamo vecchi

Da qualche anno gira per internet una simpatica mail che descrive la nostra generazione, coloro che sono nati fra la fine degli anni 70 e l'inizio degli anni 80. Vengono descritti i cartoni animati allora ancora disegnati a mano, le pubblicità di Camilla e il Piccolo Mugnaio bianco, i nostri giochi come l'Hula hop e lo scomparso Cristal ball, le vacanze in cui eravamo stipati in auto riempite fino all'impossibile con tragitti anche di 6 o 8 ore senza risentire di sidrome da vacanza o stress.... Mi ritengo parte di questa generazione essendo nata nella afosa estate dell'82, afosa dai racconti del mio patriarca, il quale non rinuncia a menzionare che per colpa mia fu costretto a rimanere per l'intera estate nella pianura modenese, invece di raggiungere la casetta della mamma sulle rive toscane. Rileggendo questa lettera e i power point che ricordano gli anni 80 mi sento travolgere dalla nostalgia e mi sento come i vrecchietti al bar a ricordare tempi migliori..... il che mi pare esagerato, ho solo 25 anni, appena un quarto di secolo ed ecco che i cuginetti sfornati da mio cugino (ha solo 8 anni in piu di me) non hanno nessuna idea di chi siano Paperino, Topolino, Lady Oscar, Mimì, o per citare dei classici Cenerentola o Biancaneve e orgogliosi vengono a farmi vedere l'astronave di geurre stellari, il robot a grandezza quasi naturale di C1-P8 e i Cavalieri dello zodiaco come dei nuovi giochi creati per loro e vengono portati in vacanza in esotiche località come l'egitto o le canarie.... ciccini belli la metà dei vostri giochi sono rivisitazioni di quelli con cui i vostri genitori si dilettavano all'epoca in cui le bimbe facevano schifo al vostro babbo, per noi il robottino interattivo C1-P8 era pura fantascienza, anche per il suo creatore e alla vostra giovane età io l'egitto lo studiavo in classe come una società antica e le canarie non le vedevo neppure sul mappamondo.... Sorvolando su queste inezie che ti fanno sentire una vecchia di ottant'anni al pari della nonna, mi concentro di tanto in tanto sugli immensi sforzi che dobbiamo fare per trovare un lavoro decente.... con questo termine intendo un lavoro legale, in busta paga che permetta un minimo di autosufficienza. Nell'ultimo mio colloquio, per un lavoro da segretaria, mi sono sentita rivolgere questa affermazione: lei è da qualche mese che non lavora, sa io credo che se uno vuole lavorare il lavoro lo trovi, potrebbe fare le pulizie. .......certo, infatti ho studiato proprio per quello, le pulizie, mi sono fatta mantenere per l'università e il master prorpio per le pulizie.... Preciso che nel lavoro magico da segretaria per una sostituzione di maternità in questo lussuoso centro medico e fisioterapico era incluso il dover pulire i bagni e gli spogliatoi delle piscine, oltre che le sale visite, e altri locali, ammettiamolo non mi offrivano la presidenza o altro... La domanda che tengo a porre attraverso l'etere a chiunque legga e abbia la risposta è: è tanto strano e da pazzi il voler cercare un lavoro che si avvicini anche solo lontanamente a ciò per cui si è studiato?

novelli mac gyver

Tranquillo venerdì di festa, pomeriggio, città di mare, sole, ozio, caffè...in una parola: pace. Finquando viene fatta una semplice richesta da un amico passato a prendere un caffè: masterizzi questo dvd?... Mentre chi non aveva ricevuto la richiesta cazzeggiava allegramente facendosi gli affari propri o iniziando a riflettere sulla focaccia e a come farcirla, il genio di turno inizia l'opera di masterizzazione. Ad un certo punto, nella pace casalinga, si sente un KIACCC! seguito da un NOOO!!! che interrompono la seria discussione sul condimento della focaccia. La sottoscritta e l'altro giovane impegnati nella discussione, si guardano negli occhi ponendosi, speranzosi, la seguente domanda: avrà finalmente messo fine alle sue pene???? Coraggiosamente mi alzo e mi dirigo sulla scena del delitto per trovarmi davanti la seguente situazione: un orso imbecille che tirava cancheri ed altre cose verso l'insensibile pc totalmente sordo a tutto ciò che gli veniva risolto contro (è comunque una macchina cosa vuoi che senta???). In un impeto di misericordia chiedo cosa è successo per scatenare la tragedia in corso e noto che l'orso in questione teneva in mano il cassettino del masterizzatore uscito totalmente dalla propria sede... si esistono ancora geni che fanno 'ste minchiate. Raggiunta dal fratello insieme ci imoliamo alla causa e gli diciamo che ci pensiamo noi: ecco che entrano in azione i degni eredi di MacGyver. Armati di un solo cacciavite (siamo eredi appunto non MacGyver in persona...) svitiamo, apriamo, scolleghiamo, smontiamo, addentiamo un pezzo di focaccia col prosciutto, per poi rimontare, ricollegare, testare, riposizionare, richiudere e riavvitare il tutto... mentre l'orso imbecille era tornato a farsi i fatti suoi....

operazione trionfo

No, non mi riferisco al programma di qualche anno fa, del quale non ricordo nemmeno il nocciolo della questione, credo c'entrasse la musica e probabili cantanti in erba o mai scoperti (forse c'era un motivo se non avevano avuto successo), ma al singolare colloquio di cui sono stata oggetto.
La settimana scorsa ricevo la solita telefonata riferita ad un certo mio cv inviato qualche tempo addietro, inutile sottolineare che non mi ricordavo nemmeno di averlo inviato, ma ho mentito spudoratamente. Prendo appuntamento per oggi pomeriggio e la ragazza mi dice "quando arrivi citofona a trionfo" "...certo" rispondo più o meno pronta, la volta precedente mi era capitato di dover citofonare a spaventa, stiamo nettamente migliorando. Unendo l'utile al dilettevole chiedo a una amica del luogo se le va il solito cinese, o meglio il solito riso al curry. L'autoctona, davanti al riso, mi racconta che ha effettuato il sopralluogo e pare che all'indirizzo in questione sorga una bella palazzina di appartamenti civili... Tiriamo le somme: citofonare ad un fantomatico nome come trionfo più una palazzina di abitazioni più il testo che recitava la ricerca di personale per ampliare il portafoglio clienti....oddio, a che ho risposto???? Esistono ancora le case chiuse??? Per facilitarmi il viaggio (anche se il paese non è così grande da perdersi) la mia amica mi accompagna al luogo indicato e come i migliori detective perlustriamo la zona... primo, il nome sul citofono: è un biglietto con la scritta scolorita attaccato con lo scotch; secondo: la palazzina è veramente adibita ad abitazioni... la cosa si fa inquietante.... Prima di citofonare, avverto l'amica che se entro sera non ha mie notizie di inviare la protezione civile, La squadra, R.i.s., il Commissario Montalbano, Carabinieri 5, Ultimo, Rex, Rin Tin Tin, se riesce anche C.s.i., Ncis, il Commissario Scali, Walker Texas Ranger (per abbattere le porte coi calci rotanti), Tequila e Bonetti, N.Y.P.D., Chips, Kojak, e se sono ancora in forze La Signora in giallo accompagnata da Magnum P.I. spalleggiato da Mac Gyver.
Citofono a trionfo e mi aprono il cancello, con profondo rosso in sottofondo mi inoltro nel cortile, la tensione aumenta mentre vedo una porticina schiudersi timidamente e guardinga mi avvicino... la signorotta che mi apre mi fa accomodare... ed eccomi in una stanza piccina piuttosto buia, fumosa, con le operatrici addossate alla parete intente alle telefonate e un cane che mi salta addosso.... Per rendervi un'idea chiara e precisa, immaginate quando il Nash Bridges o Horatio Caine di turno fa irruzione nella locale-fabbrica in nero cinese. Uguale. Ormai sono dentro, fingo di assecondare il loro capo e mi presto al loro gioco: il colloquio. E' come con gli animali, mai fargli fiutare la paura. Mentre mi accomodo sulla sedia offertami, il cane si appropria del divanetto e inizia a ronfare, bene, penso, la belva è fuori gioco e mi concentro sul capo... ....................... Dopo un'estenuante guerra psicologica esco vittoriosa e salva. Di oscuro e losco, a parte l'ambiente, non c'è nulla, è il caro vecchio call center che tutti noi odiamo perchè ci contattano nella tranquillità delle nostre case rompendoci le scatole.