FOUR MORE YEARS

Fra halloween e il ringraziamento ogni 4 anni hanno luogo le elezioni presidenziali usa. Sono passati 4 anni dalla storica elezione del primo presidente afroamericano statunitense, che il nostro italico nano definì altrettanto storicamente “abbronzato”.
Ne sono passati 8 da quando l’amico (dell’italico nanetto) George bimbo vinse la sedia presidenziale per la seconda volta, elezioni ricordate come fraudolente, piene di brogli e decise sul filo della scheda elettorale. Persino cartoni politicamente non corretti come i Simpsons (marchio FOX) o i Griffin fanno ironia su scatole di voti democratici fatte sparire e rimpiazzate da quelli repubblicani. 
 
L’election day è passato; su internet impazzavano pronostici, ipotesi, previsioni, cartine degli states divise fra blu e rosso, prospetti dei conteggi per i grandi elettori, supposizioni su “se ohio va di là, se pensilvanya va di qua…”. Schiere di avvocati erano pronti a dar battaglia per aggiudicarsi la scheda e lo stato, vigili sulle fasi del voto. File di americani in attesa di votare: per posta, al seggio, per piccione viaggiatore, via twitter, con palline bianche o nere, con schede cartacee o tramite touch screen…. Servizi giornalistici fra i più disparati sui due candidati, diversi per stile e idee, ma accumunati dalla stessa università Harvard. 
 
Anche noi dall’altra parte dell’oceano abbiamo dato il nostro contributo a questa lunga giornata, speciali sui giornali, tg che riassumevano la campagna elettorale e spiegavano il metodo di votazione, programmi sulle presidenziali del 2008, sulla presidenza di Obama, chicco mentana non ha deluso e ha seguito le votazioni e gli scrutini durante la notte, …
 
E stamattina ci siamo svegliati con la notizia di un’altra vittoria democratica, come ha detto mia mamma: oggi è una splendida giornata.

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