LA DOPPIA VITA DEI COLLEGHI

Ogni anno la responsabile del mio ufficio invita tutti colleghi nella sua casetta montanara per un pomeriggio/cena, gli anni scorsi avevo sempre declinato gentilmente l’invito, ero nuova e non ancora in confidenza, insomma si trattava sempre di presentarmi ad una occasione informale nella casa di chi mi dà il lavoro, potrebbe essere pericoloso. Quest’anno invece la curiosità si fa largo in me ed accetto l’invito tentennando insieme alla collega; tentennando perché saremmo state le più giovani, io quasi 30enne e lei neo 20enne insieme a persone più adulte sempre viste nelle vesti formali dell’ufficio, di cosa avremmo parlato “sai la pratica dell’altri giorno’…” “eh si anche io l’ho sempre in mente”…mah???



Quindi ieri pomeriggio, giorno fatidico, dopo aver studiato un piano perfetto (partenza nel primo pomeriggio così se la festa si faceva noiosa avevamo già presenziato abbastanza da salutare cortesemente e tornarcene sulla nostra strada) io e la collega partiamo a bordo della mia fabietta col supporto del navigatore.


Arrivare infine a destinazione, la strada non era delle più semplici, veniamo accolte nella magione montanara dai nostri responsabili, baci, abbracci, urla di portar giù le bevande, vivande scoperte e via che iniziano le danze nell’attesa degli altri ospiti. Il tempo passa, i colleghi si aggiungono, le caraffe di spritz si prosciugano, le bottiglie si stappano, i vassoi si svuotano, il pomeriggio volge al termine fra tentativi di gavettoni, episodi con supporto fotografico delle passate edizioni, nuove foto che verranno presto censurate (credo che non guarderò mai più il mio responsabile con gli stessi occhi). Seduti a cena, anche se si era spiluccato per tutto il pomeriggio, le sorprese continuano, vicendevolmente io e i responsabili ci sorprendiamo della capacità di ingurgitare vino e continuare a sembrare sani, tanto che dopo il primo commento “non avrei mai pensato che Cheshire Cat reggesse così bene” vengo inclusa nel giro del riempimento bicchieri da cui non si esce più. Ebbene si, lo ammetto da anni conduco una doppia vita, seria ed affidabile al lavoro, alcolizzata e pazza nel privato, però è bello sapere che i tuoi colleghi non sospettavano nulla della mia altra vita, anche se ora non sarà più così……


Praticamente mi sentivo come se fossi nelLa Cumpa, la differenza era minima, avevano meno capelli…no, qlc pelatino c’è..cos’era??? più maturi…no, bevono meno…no….ok la differenza praticamente non c’era, potrei portarci la mia compagnia e sembrerebbe lo stesso gruppo di pazzi alcolizzati alla loro uscita libera.

Nessun commento: